Cremazione, libera scelta di civiltà.
Se un cittadino decide di disporne la cremazione per le proprie spoglie, sono a sua portata di mano tutte le informazioni utili sulle pratiche burocratiche e sulle modalità di esplicitazione della precisa volontà, oltre a risposte su domande che all’uopo inevitabilmente si pongono?
Per legge i Comuni dovrebbero provvedere a fornire ai cittadini residenti le informazioni sulle diverse pratiche funerarie previste dall’ ordinamento, anche con riguardo ai profili economici.
Ma in pratica ciò avviene? E con quali strumenti?
Dopo secoli di oscurantismo, tanto da essere pratica relegata nella sfera di mera libertà dell’individuo, la cremazione diventa tema di discussione nell’attualità di concretezze date dall’evolversi delle esigenze della società, di carattere urbanistico, igienico ed ecologico.
Non per niente i cimiteri dei grandi agglomerati soffrono degli stessi problemi di densità delle città, con le conseguenti carenze di alloggi anche per quella che dovrebbe essere l’ultima dimora.
Solo in tempi recenti, con varie fasi legislative, l’ordinamento italiano ha equiparato la cremazione all’inumazione in campo comune, elevando tale pratica al rango di diritto riconosciuto e garantito all’individuo, statuendo, nell’ambito delle sue competenze, ciò che già nel ‘63 la Chiesa cattolica, per la sfera religiosa, aveva fatto dichiarando la legittimità della pratica, eliminando così il presupposto delle antiche polemiche Anticlericali.
La difesa dei valori etici e sociali della cremazione nei confronti delle istituzioni per per l’eliminazione degli ostacoli legali, burocratici ed economici che si frappongono alla sua diffusione, insieme alla tutela del diritto di scelta di tale rito e alla sua divulgazione per i valori che lo ispirano, sono gli impegni che tutte le Associazioni per la Cremazione portano avanti nel perseguimento dei loro scopi statutari.
Questo è il senso dell’associazionismo cremazionista moderno che, restando tuttora esempio di nobile volontariato civile, dà voce a tutte le problematiche persistenti sul tema, compreso l’ essere fondamentale punto di riferimento attraverso il quale trovare risposte in materia.
L’Associazione per la Cremazione di Perugia, senza scopo di lucro con personalità giuridica di diritto privato, giusto riconoscimento con Decreto del Presidente della Giunta Regionale dell’ Umbria del 14 giugno 1989, in pochi anni, senza particolare attività di divulgazione e proselitismo, conta oggi quasi mille iscritti, dai trentacinque che erano all’epoca della sua costituzione.
Nel perseguimento degli scopi statutari, ha deciso di ospitare a Perugia un convegno con l’obiettivo di mettere in luce le varie ed attuali problematiche che storicamente pertengono all’argomento cremazione, nell’ambito di una campagna di informazione della pubblica opinione del territorio in cui opera.